mercoledì 6 luglio 2011

Roma Bifronte in Via Volta

Sempre più di una faccia possiede Roma. Sicuramente ne possiede due. Alle volte in modo più insistente. Un martedì sera di luglio. Dall'alto di una terrazza condominiale di Testaccio con il comitato No Pup di Via Alessandro Volta, dal basso della festa di inaugurazione di Porta Futuro voluta dalla Provincia di Roma nel complesso del nuovo mercato. I due mondi si osservano. Dall'alto in basso, dal basso in alto.


"Via Stravolta" recita lo striscione e anche "murati vivi". Nel primo progetto i condomini vedevano chiusa dal cantiere l'unica entrata al palazzo. Ma la carrabilità sono riusciti a riottenerla: "almeno quando saranno proprio a ridosso dello stabile potremo entrare e uscire dal palazzo" sorride amara una signora.


Questa invece è Porta Futuro: arrivano le persone per l'aperitivo, il djset, le installazione video, la mostra fotografica e la rassegna di cortometraggi sul precariato.


I condomini di Via Volta sono stanchi di questo cantiere permanente che tanto disagio in questi anni ha provocato. Non capiscono come cambierà la loro vita: hanno solo un'impressione che peggiori irrimediabilmente.


Per questo sono qui sopra stasera. Per farsi ascoltare.
Tre rampe di accesso al parcheggio sulla stessa via, la loro, un complesso che unisce nuovo mercato, case degli studenti, Porta futuro, parcheggi e box. I condomini vorrebbero un "tavolo di mobilità permanente" per capire come "avere pace", per gestire il traffico che si accumulerà a quello di Via Galvani.


Questa qui sopra invece è l'interno di Porta Futuro. E subito sotto: a destra Marco Rietti l'architetto del nuovo mercato, a sinistra Renato Guidi, l'architetto di Porta Futuro.


Punto nodale del progetto mi racconta l'architetto Renato Guidi è "la scala di vetro che fungerà da lanternone nella piazza, tutt'intorno le sedute per le persone"



Guidi è orgoglioso anche dei cassonetti a scomparsa: tutta l'immondizia viene riversata in dei compattatori che sono dentro il marciapiede. Passa poi il camion e la porta via.

Dall'alto della loro terrazza i condomini vorrebbero una variante al progetto del parcheggio (che nulla ha a che vedere con il suo, precisa l'architetto Guidi): non vogliono che il parcheggio arrivi al filo del fabbricato sia per evitare "l'invasione" del cantiere ad un metro di distanza dal caseggiato sia per la sicurezza dello stabile. Le anziane signore del pian terreno ringraziano.



Dagli altoparlanti più volte i condomini di Via Volta scandiscono: "avete distrutto un giardino pubblico per regalare l'area ai privati". Ricordano tutti il giardino Domenico Pertica che non c'è più.


Sulla terrazza di Via Volta sale la banda della Scuola di musica popolare di Testaccio, ospite di Porta Futuro. Per un momento, anche questa sembra una festa.

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