In Via Nicola Zabaglia, proprio nel centro di Testaccio, si trova uno spazio senza insegne. Ma la porta è a vetri e ci puoi guardare dentro. Uno spazio pubblico che vuole rimanere privato: si tratta del Gaycenter e e puoi passarci milioni di volte lì davanti senza accorgerti della sua presenza.
Questo è il suo interno.
I ragazzi che lavorano qui, sono entusiasti e motivati. Fanno un lavoro semplice e necessario: rispondono al telefono per dare assistenza. Aiutano con un sostegno psicologico, a volte anche legale, le persone gay, lesbiche e trans. E non solo.
Qui di telefonate ne ricevono tante: c'è il ragazzo che non riesce ancora ad accettare il suo orientamento sessuale, la madre che si vergogna del figlio omosessuale, i problemi fisici e relazionali di una ragazza transgender. E poi, naturalmente, tutto lo scenario, a volte sconcertante di un Paese fortemente machista che vittimizza i diversi orientamenti sessuali.
L'ultima battaglia del Gaycenter è stata per il reintegro del professore del Liceo Keplero in zona Marconi. Da otto anni, a tempo determinato, l'insegnante quest'anno non è stato reintegrato perchè aveva pubblicamente dichiarato di essere favorevole ad un progetto di educazione sessuale che prevedeva distributori di preservativi. "Il ministro Gelmini - sostiene Fabrizio Marrazzo portavoce del Gay center - ci deve spiegare perchè l'insegnante di religione non lavora più al Keplero e se è stato licenziato per il suo orientamento sessuale. Se sono queste le motivazioni, il ministro deve esporsi e itnervenire presso il Vicariato per il reintegro di Genesio".
In bocca al lupo a voi!
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